domenica 24 gennaio 2016

Il cambio del brand di una Telco
Il 13 gennaio 2016 Telecom Italia ha cambiato il marchio storico ed è diventata TIM.

Sulla intranet aziendale si è accesa un’ampia discussione sulla opportunità del cambiamento e sul nuovo logo che appassionatamente ha coinvolto favorevoli e contrari. Nell’era della new economy, dove le tecnologie digitali e i nuovi modelli di business hanno cambiato radicalmente il comportamento delle organizzazioni, ... leggi il resto su Medium

mercoledì 13 gennaio 2016

La gara di canoa



Durante le feste di Natale, insieme a festeggiamenti e a riti più o meno sacri, si cerca di fermarsi un po’ e mettere a posto ciò che si è accumulato e sparso qua e là nel corso dell’anno. L’ho fatto anch’io e, riordinando le mie cose, mi è capitato fra le mani un foglio con La gara di canoa, una storia che mette in risalto le negatività del management di un’organizzazione fortemente gerarchica che, invece di fare squadra e contribuire operativamente insieme agli altri colleghi al business aziendale, si preoccupa esclusivamente della gestione, del demandare a terze parti decisioni importanti e di nascondere errori e scelte sbagliate facendo ricadere le colpe sempre su coloro (le persone operative) che sono l’anello più debole dell’organizzazione perché di livello più basso. A questo proposito, da buon lucano, mi è venuto in mente un detto popolare della mia terra natìa: “Cade lu ciuccio, mazzate a lu ciuccio; cade lu patruno, mazzate a lu ciuccio” (traduzione: “Cade l’asino, botte all’asino; cade il padrone, botte all’asino”). Alla fine paga sempre il più debole.
Ecco la storia:
La gara di canoa

Una società italiana e una giapponese decisero di sfidarsi annualmente in una gara di canoa, con un equipaggio di 8 uomini.
Entrambe le squadre si allenarono e quando arrivò il giorno della gara ciascuna squadra era al meglio della forma, ma i giapponesi vinsero con un vantaggio di oltre un chilometro.
 
Dopo la sconfitta il morale della squadra italiana era a terra. Il Top Management decise che si sarebbe dovuto vincere l’anno successivo e mise in piedi un gruppo di progetto per investigare il problema.Il gruppo di progetto scoprì dopo molte analisi che i giapponesi avevano sette uomini ai remi e uno che comandava, mentre la squadra italiana aveva un uomo che remava e sette che comandavano.
In questa situazione di crisi il management dette una chiara prova di capacità gestionale: ingaggiò immediatamente una società di consulenza per investigare la struttura della squadra italiana. Dopo molti mesi di duro lavoro, gli esperti giunsero alla conclusione che nella squadra c’erano troppe persone a comandare e troppo poche a remare.
Con il supporto del rapporto degli esperti fu deciso di cambiare immediatamente la struttura della squadra. Ora ci sarebbero stati quattro comandanti, due supervisori dei comandanti, un capo dei supervisori e uno ai remi.
Inoltre si introdusse una serie di punti per motivare il rematore: “Dobbiamo ampliare il suo ambito lavorativo e dargli più responsabilità”.

L’anno dopo i giapponesi vinsero con un vantaggio di due chilometri.
La società italiana licenziò immediatamente il rematore a causa degli scarsi risultati ottenuti sul lavoro, ma nonostante ciò pagò un bonus al gruppo di comando come ricompensa per il grande impegno che la squadra aveva dimostrato.
La società di consulenza preparò una nuova analisi, dove dimostrò che era stata scelta la giusta tattica, che anche la motivazione era buona, ma che il materiale usato doveva essere migliorato.
Al momento la società italiana è impegnata a progettare una nuova canoa.
La morale di questa storia è chiara e non credo abbia bisogno di altre spiegazioni, è evidente l’irresponsabilità di un management fortemente gerarchico che non si mette mai in discussione e lavora solo per se stesso e non per il bene dell’organizzazione.

mercoledì 6 gennaio 2016

Cos'è una piattaforma




Il termine “Piattaforma” è la buzzword del momento. Rappresenta cose diverse in contesti diversi e si presta bene in varie accezioni tecnologiche e non. Una piattaforma favorisce la creazione o lo sfruttamento di qualcosa partendo non da zero, ma dalla base fornita appunto dalla piattaforma. Gli esempi possono essere i più vari: una piattaforma petrolifera, una piattaforma per fare tuffi, una piattaforma per lanciare missili, una piattaforma software, ecc. Leggi il resto su Medium ...