giovedì 31 dicembre 2015

I bisogni fondamentali degli esseri umani

C’è chi ha studiato persone mentalmente instabili (ad es. Sigmund Freud) e chi, invece, ha concentrato i suoi studi sulle persone sane come Abraham Maslow (1908-1970), uno psicologo umanistico statunitense. Maslow è stato il primo a dedurre che gli esseri umani sono spinti ad agire in funzione del soddisfacimento delle loro necessità e nel 1954 ha definito un modello di bisogni fondamentali rappresentato con una piramide. Un bisogno è una mancanza di qualcosa di cui si percepisce la necessità.

La struttura piramidale gerarchica del modello di Maslow è dettata dal fatto che per passare da un livello a quello successivo bisogna necessariamente aver soddisfatto i bisogni del livello inferiore. In sintesi, una persona si realizza passando per i vari stadi che devono essere soddisfatti in modo progressivo.
Pur dando grande merito al lavoro di Maslow, a seguito dei profondi cambiamenti avvenuti nella società nel secondo dopo guerra i bisogni da lui individuati non sono più tanto convincenti perché gli individui possono percepire i bisogni in modo diverso e quindi non necessariamente si deve passare in maniera sequenziale attraverso tutti i livelli della scala gerarchica di Maslow per raggiungere i bisogni superiori.
Circa cinquant’anni dopo Anthony Robbins (nato negli Stati Uniti nel 1960), un motivatore, uno speaker motivazionale, un life coach, uno dei grandi maestri della psicologia moderna, ha definito i sei bisogni fondamentali che guidano la nostra vita.

I sei bisogni di Robbins:
  1. Sicurezza (Certainty)
  2. Varietà (Uncertainty)
  3. Importanza (Significance)
  4. Amore/Unione (Connection)
  5. Crescita (Growth)
  6. Contributo (Contribution)

Sicurezza, varietà, importanza e amore/unione sono considerati bisogni della personalità o primari. Crescita e contributo sono considerati, invece, bisogni dello spirito o superiori. Poiché un essere umano è unico e irripetibile Robbins non stabilisce una gerarchia fra i bisogni per cui ognuno potrà stabilire le priorità per soddisfarli in base alle proprie specificità.

I bisogni della personalità

1.  Sicurezza
Le persone vogliono evitare pericoli e/o dolore e quindi hanno il bisogno della sicurezza. La sicurezza non è solo fisica, ma anche psicologica.

2.  Varietà
L’eccessiva sicurezza sfocia nella routine mentre le persone hanno bisogno di sfide, di sorprese, di divertimenti, di regali … insomma hanno il bisogno della varietà.

3.  Importanza
Alle persone piacciono le gratificazioni, le ricompense, il riconoscimento degli sforzi, il sentirsi al centro dell’attenzione: sentono il bisogno di essere importanti.

4.  Amore/Unione
Elemento fondamentale fra le persone è la relazione, la connessione, l’unione che a volte sfocia nel bisogno di amore e di essere legati a qualcuno. Alle persone piace sentirsi parte di un gruppo e condividere hobby, passioni, ecc. Il bisogno di amore e di connessione può anche essere spirituale.

I bisogni dello spirito

5.  Crescita
Insieme alla connessione con altri è importante anche una connessione con se stessi per trovare una propria strada e valori in cui credere. Le persone hanno il bisogno di crescere sia nelle capacità di ragionamento che in quelle spirituali.
“Chiunque smetta di imparare è vecchio, che abbia venti o ottant’anni. Chiunque continui ad imparare resterà giovane. La più grande cosa nella vita è mantenere la propria mente giovane"
Henry Ford
6.  Contributo
Aiutare, servire, fare qualcosa per gli altri è un dovere fondamentale che le persone devono perseguire per dare un senso alla propria vita. Il bisogno di contribuire per gli altri aumenta la soddisfazione delle persone e le rende più felici.
“Non so quale strada prenderai nella tua vita, ma so questo: se su quella strada non troverai un modo per servire, non sarai mai felice"
Albert Schweitzer
Ci sono molte pubblicazioni sui bisogni degli esseri umani e anche il web è ricco di materiali testuali e multimediali, fra questi suggerisco un video sintetico in inglese (un TED di circa 20 minuti) di Robbins che descrive i sei bisogni oppure lo stesso video sottotitolato in italiano su YouTube.

mercoledì 16 dicembre 2015

Qualche riflessione sul termine "Piattaforma" (di business)

Una piattaforma di business è una architettura aperta e un modello di governance che definisce uno o più standard intorno ai quali possono essere sviluppati sistemi e servizi.

"Una piattaforma è un sistema che può essere... adattato a innumerevoli esigenze e nicchie che gli sviluppatori originali della piattaforma forse potrebbero non aver previsto". Mark Andressen

I prodotti hanno caratteristiche, le piattaforme hanno community.

Le piattaforme estraggono valore dalle community e dall'effetto rete.

Una "Platform Company" è un'organizzazione che crea una piattaforma per connettere produttori di risorse/servizi e consumatori. La piattaforma disintermedia.


Le platform company con un business che cresce in modo esponenziale sono anche dette Exponential Organizations. La crescita esponenziale, rispetto a quella lineare, crea una dirompenza che cambia lo status quo e spiazza la concorrenza.


Esempi di Platform Company: Airbnb, Uber, Google, Facebook, Twitter, Linkedin, Alibaba, Whatsapp, Snapchat, Github, Haier, Valve, ...

lunedì 8 giugno 2015

Evoluzione verso i Software-Defined Data Center

Il 26 maggio scorso presso l’Auditorium Telecom Italia di Via di Val Cannuta 186 a Roma si è svolta la seconda edizione del workshop Evoluzione verso i Software–Defined Data Center organizzato da Telecom Italia HR Services Education. Hanno partecipato cinquanta iscritti, appartenenti a diverse funzioni Telecom Italia, e sono intervenuti tre relatori Telecom Italia e un relatore VMware, l’azienda leader mondiale per le tecnologie di virtualizzazione, che ha inventato il termine “Software-Defined Data Center”.

La prima parte del workshop, nella mattinata, ha incluso due interventi, tenuti rispettivamente da Giovanni Lofrumento di Telecom Italia HR Services Education e da Giuliano Caiati di Telecom Italia, che hanno illustrato l’importanza della Software-Defined IT e i vantaggi che si possono ottenere da una Software-Defined Enterprise. La seconda parte, nel pomeriggio, ha incluso altri due interventi, tenuti da Luca Morelli di VMware e da Angelo Garofalo di Telecom Italia, che hanno illustrato lo stato dell’arte e l’applicabilità della virtualizzazione della rete secondo gli approcci SDN (Software-Defined Networking) e NFV (Network Functions Virtualization). In sintesi, gli interventi hanno messo in evidenza la vision e la dirompenza del modello Software-Defined, le tecnologie necessarie per realizzarlo e hanno descritto alcuni progetti Telecom Italia che puntano a realizzare IT e Data Center secondo il modello Software-Defined.
Dal workshop è emerso che il cammino verso la Software-Defined Enterprise passa attraverso i Software-Defined Data Center e non è più un’opzione perché l’Information Technology (IT) tradizionale è lenta nel rispondere alle esigenze del business e va ridefinita. Infatti, con il modello Software–Defined le risorse IT – computazionali e di storage – vengono disaccoppiate dalle risorse fisiche e sono fornite come servizi. La dirompenza del modello Software–Defined fa rinascere l’IT e favorisce nuove opportunità di business.
A livello infrastrutturale il modello Software-Defined si concretizza nei Software-Defined Data Center che nascono da una visione di VMware secondo la quale l’intelligenza e la flessibilità del software, disaccoppiate da un hardware standardizzato, consentono di creare maggior business a valore aggiunto. I Software–Defined Data Center costituiscono la base per i cloud pubblici, privati e ibridi che diventano le piattaforme abilitanti di soluzioni rapide, reattive e fluide grazie all’utilizzo “as a Service” delle risorse IT – server e storage – ma anche della rete.



Infatti, la virtualizzazione della rete sta maturando velocemente e si trasforma anch’essa una risorsa Software-Defined. Questo è stato il secondo aspetto maggiormente dibattuto durante il workshop. Infatti, da qualche anno nell’ambito del networking è in corso una svolta epocale che punta a ridefinire radicalmente il ruolo delle risorse fisiche di rete, come router e switch, centralizzando l’intelligenza e lasciando agli apparati di rete fisica solo il dispacciamento dei pacchetti. In altre parole la rete diventa virtuale e il network hypervisor ne effettua il mapping sulle risorse fisiche di rete che diventano delle pure commodity. Questo modello di virtualizzazione è riferito con l’acronimo SDN (Software-Defined Networking). 


 
Al modello SDN si affianca un secondo modello di virtualizzazione della rete, denominato Network Function Virtualization (NFV), che si focalizza sulla virtualizzazione delle funzioni di rete (ad es. DNS, firewall, cache server, …) disaccoppiandole dagli apparati hardware. In tal modo si accelera notevolmente il provisioning di nuove soluzioni consentendo un’elevata reattività alle esigenze del business.


I due modelli, SDN e NFV, non sono alternativi ma si possono usare anche congiuntamente ottenendo maggiore economicità, ma soprattutto flessibilità, velocità e operatività impossibili con le reti tradizionali.
Durante gli interventi, un momento di attenzione è stato anche rivolto al tema della sicurezza che si fa sentire in maniera rilevante in un contesto in cui tutto diventa software e potenzialmente attaccabile da hacker malevoli.
L’evoluzione verso il modello Software-Defined è uno dei principali temi caldi e sarà così dirompente che renderà possibile idee di business inconcepibili con gli approcci tradizionali. Affinché ciò diventi realtà, però, la sola componente tecnologica non è sufficiente: occorre anche adattare i processi aziendali, ma soprattutto è necessario avviare un forte cambiamento culturale a tutti i livelli. Per le Enterprise il modello Software-Defined non sarà un’opzione, ma una necessità perché, per parafrasare Darwin, “Non il più intelligente o il più forte sopravvivrà,ma chi sarà più reattivo al cambiamento”. Le Enterprise ancora legate a schemi organizzativi e tecnologici tradizionali e lenti perderanno sempre più il loro vantaggio competitivo a favore di Enterprise che dalla vision Software-Defined trarranno significativi benefici per competere con grande agilità, velocità e flessibilità in contesti sempre più dinamici e turbolenti.